Il Presidente del COA Catanzaro ha trasmesso la seguente nota al Presidente della Corte di Appello di Catanzaro, al Procuratore Generale ff. presso la Corte di Appello di Catanzaro, al Presidente del Tribunale di Catanzaro ed al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro per segnalare.

Rappresentiamo alle Ill.me SS.VV. quanto di seguito per ogni più opportuna determinazione.

E’ stato segnalato a questo COA che da parte degli Uffici della Procura della Repubblica sono stati notificati ieri, a mezzo pec, avvisi di deposito atti in segreteria in relazione a procedimenti in corso di celebrazione.
Addirittura, in un caso, si è proceduto al deposito di una cospicua mole di atti in relazione ad una udienza fissata per la giornata di lunedì 23 marzo, con pec, per l’appunto, notificata soltanto nella giornata di ieri.

Orbene, nell’attuale situazione di emergenza sanitaria – che ha sostanzialmente determinato il blocco della quasi totalità dell’attività giudiziaria, in ossequio al recente decreto legge n. 18/2020 ed al precedente n. 11/2020 – la notifica di avvisi che impongono ai difensori l’esercizio dei conseguenti e doverosi diritti difensivi – in particolare, quanto ad esame ed estrazione di copia di atti depositati - in una situazione di evidente e straordinaria difficoltà operativa, appare non soltanto quantomai inopportuna, ma anche gravemente lesiva dei predetti diritti.

Giova in proposito ricordare che con nota dell’11 marzo u.s. (prov. N. 61/20 – n- prot.1055/20) il Procuratore della Repubblica in sede ha ribadito “LA SOSPENSIONE DEGLI ACCESSI PERSONALI A TUTTI I SERVIZI DI ATTESTAZIONE, CERTIFICAZIONE E RILASCIO COPIE, GIA’ DISPOSTA DALLA DATA DEL 5 MARZO, CON EFFICACIA FINO ALLA DATA DEL 3 APRILE 2020”, assicurando soltanto un eccezionale servizio per via telematica.

La sopra richiamata nota del Procuratore della Repubblica prevede una deroga per l’accesso agli uffici soltanto per “richieste urgenti ed indifferibili, sulla base di specifiche circostanze da segnalare e documentare”, stabilendo altresì che le richieste medesime debbano “essere preventivamente comunicate, a mezzo mail o per via telefonica, con il personale di segreteria addetto, in modo tale da garantire risposte e/o evasioni concordate a date fisse”.

Si comprende bene, allora, che anche qualora le richieste per esame ed estrazione degli atti nei procedimenti in corso dovessero intendersi rientranti nella categoria delle richieste “indifferibili e urgenti”, le stesse sarebbero soggette, con ogni evidenza, ad una assai problematica ed incerta procedura di inoltro e di evasione, peraltro incompatibile con i tempi ristretti di celebrazione delle udienze cui l’attività di acquisizione documentale pertiene ai fini della interlocuzione sulla eventuale acquisizione documentale medesima.

Siamo, dunque, a chiedere, anche in ossequio alle recenti disposizioni di cui all’art. 83 del d.l. n.18/2020 (che, com’è noto, prevedono, tra l’altro, la sospensione di tutti i termini procedurali), che si voglia dare disposizione ai singoli magistrati dell’Ufficio di Procura di sospendere l’attività di deposito atti, ex art. 430 c.p.p., in segreteria nei procedimenti in corso, ovvero, in estrema ipotesi subordinata, di voler concordare con le parti e in pubblica udienza le modalità di esplicazione di tale attività procedimentale garantendo al contempo il più agevole ed effettivo esercizio dei connessi diritti difensivi.

Ringraziando per l’attenzione, porgiamo distinti ossequi.

Catanzaro, 19 Marzo 2020

Il Presidente del Coa di Catanzaro
Avv. Antonello Talerico "